la farina e il fuoco
 
All’ inizio il mondo era abitato da esseri intenti solo a sopravvivere.
Poi alcuni di essi guardarono avanti e dedicarono il loro tempo a costruirsi gli strumenti per vivere meglio. La civiltà nacque dall’ abilità delle mani dell’ uomo, che con il passare del tempo trasformava in realtà la visione di una vita migliore.
Di lì a breve la farina ed il fuoco furono inscindibili: la farina affrancò l’ uomo dalla necessità della caccia, il fuoco fu l’ elemento indispensabile per trasformare la farina in pane. E quando l’ uomo apprese che la capacità del fuoco di dare colori e vita alle materie inerti poteva cambiare la sua esistenza in piacere di vivere, iniziò a produrre suppellettili guardando oltre la loro utilità, usando l’ arte per comunicare con il linguaggio dei cinque sensi.
L’ uomo moderno ha conservato questa visione della vita, si è liberato definitivamente dal bisogno di mangiare per sopravvivere, tanto da considerare l’ alimentazione fattore essenziale per il suo equilibrio psicofisico: gli oggetti nell’ ambiente, le luci, gli odori, i suoni, i colori devono essere in armonia con ciò che si mangia. Aspetti apparentemente estremi, che trovano nell’ arte del contenuto e del suo contenitore un comune denominatore per comunicare piaceri multisensoriali.
La terra, la farina, il fuoco e le mani sono ancora oggi gli elementi essenziali per trasformare in arte la creatività e l’ ingegno dell’ uomo.